Scrivi un commento
al testo di Lino Lista
Un fiume chiamato Follia
- Se sei un utente registrato il tuo commento sarà subito visibile, basta che tu lo scriva dopo esserti autenticato.
- Se sei un utente non registrato riceverai una e-mail all'indirizzo che devi obbligatoriamente indicare
nell'apposito campo sottostante, cliccando su un link apposito, presente all'interno della e-mail, dovrai richiedere/autorizzare la pubblicazione del commento;
il quale sarà letto dalla Redazione e messo in pubblicazione solo se ritenuto pertinente,
potranno passare alcuni giorni. Sarà inviato un avviso di pubblicazione all'e-mail del commentatore.
Il modo più veloce per commentare è quello di registrarsi
e autenticarsi.
Gentili commentatori, è possibile impostare, dal pannello utente, al quale si accede tramite autenticazione, l'opzione di ricezione di una e-mail di avviso,
all'indirizzo registrato, quando qualcuno commenta un testo anche da te commentato, tale servizio funziona solo se firmi i tuoi commenti
con lo stesso nominativo con cui sei registrato: [ imposta ora ].
Questo messaggio appare se non sei autenticato, è possibile che tu abbia già impostato tale servizio: [ autenticati ]
|
Passavo il ponte sul fiume chiamato Follia mirando l’acque ch’andavano controcorrente, mi rispecchiavo nei vortici sorti improvvisi attorno ai raggi riflessi d’un lampo incidente.
Veloce andavo, lo vidi seduto sull’argine, meditabondo poeta, sembrava Siddharta, nel fiume pareva cercasse la vita cosmica, ma non taceva, cantava monotono un verso.
M’avvicinai e gli chiesi: “Scusate maestro, son già passato l’altrieri, l’identica strofa recitavate, mi piace, è quanto più bello io abbia udito sul fiume chiamato Follia”.
Lui sorridendo rispose: “E’ fluido il fiume, osserva da qui come scorre, simile a verso, come combacia la goccia alla goccia vicina, una parola mi manca perché così sia”.
Trascorsero gli anni e tornai di nuovo sul ponte, già vecchio il poeta cantava l’identica strofa, cambiato aveva soltanto un accento e una voce, gli dissi: “Maestro, capisco, adesso è perfetta”.
Lui confutò sorridendo: “Il fiume ci parla, che sensazioni, emozioni, presagi c’incute, ma non riesco a trasmetterli, devo cercare ancora, son certo ch’esiste, un verbo migliore”.
|
Lorenzo Mullon
- 13/05/2012 13:53:00
[ leggi altri commenti di Lorenzo Mullon » ]
Bisogna attraversare il fiume follia per trovare la realtà, il vero appare sempre dallaltra parte, mentre abbandoniamo la ragione al suo triste destino. Qui bazzichiamo tra le macerie del nulla, poveri dementi quelli che non ne sono consapevoli, e che fatica per niente!
|
Censa Cucco
- 04/01/2012 13:03:00
[ leggi altri commenti di Censa Cucco » ]
i poeti attraversano ponti sul fiume della follia per cercare un verso, quanta pena e fatica... ma alla fine e allinizio trovano sempre una bella poesia come la tua, bella ricerca...
|
Lorena Turri
- 03/01/2012 10:30:00
[ leggi altri commenti di Lorena Turri » ]
Mi sa che su quel "ponte chiamato Follia" ci bazzico spesso anchio alla ricerca di "un verbo migliore". Ma sono una pessima ricercatrice!
Molto bella. Da rammentare e meditare ogni volta che scriviamo.
Grazie.
|
Loredana Savelli
- 03/01/2012 08:31:00
[ leggi altri commenti di Loredana Savelli » ]
Molto bella: hai descritto il processo artistico-artigianale. E quella sorta di "fissazione" (o follia) che accompagna la creazione, la nutre, corpo e anima sempre rivolti alla ricerca di una perfezione che sfugge, come sfuggono le acque nel flusso che non riusciamo a fermare.
Un saluto
|
|
|