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Un fiume chiamato Follia

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Passavo il ponte sul fiume chiamato Follia
mirando l’acque ch’andavano controcorrente,
mi rispecchiavo nei vortici sorti improvvisi
attorno ai raggi riflessi d’un lampo incidente.

Veloce andavo, lo vidi seduto sull’argine,
meditabondo poeta, sembrava Siddharta,
nel fiume pareva cercasse la vita cosmica,
ma non taceva, cantava monotono un verso.

M’avvicinai e gli chiesi: “Scusate maestro,
son già passato l’altrieri, l’identica strofa
recitavate, mi piace, è quanto più bello
io abbia udito sul fiume chiamato Follia”.

Lui sorridendo rispose: “E’ fluido il fiume,
osserva da qui come scorre, simile a verso,
come combacia la goccia alla goccia vicina,
una parola mi manca perché così sia”.

Trascorsero gli anni e tornai di nuovo sul ponte,
già vecchio il poeta cantava l’identica strofa,
cambiato aveva soltanto un accento e una voce,
gli dissi: “Maestro, capisco, adesso è perfetta”.

Lui confutò sorridendo: “Il fiume ci parla,
che sensazioni, emozioni, presagi c’incute,
ma non riesco a trasmetterli, devo cercare
ancora, son certo ch’esiste, un verbo migliore”.





 Lorenzo Mullon - 13/05/2012 13:53:00 [ leggi altri commenti di Lorenzo Mullon » ]

Bisogna attraversare il fiume follia per trovare la realtà, il vero appare sempre dall’altra parte, mentre abbandoniamo la ragione al suo triste destino. Qui bazzichiamo tra le macerie del nulla, poveri dementi quelli che non ne sono consapevoli, e che fatica per niente!

 Censa Cucco - 04/01/2012 13:03:00 [ leggi altri commenti di Censa Cucco » ]

i poeti attraversano ponti sul fiume della follia per cercare un verso, quanta pena e fatica... ma alla fine e all’inizio trovano sempre una bella poesia come la tua, bella ricerca...

 Lorena Turri - 03/01/2012 10:30:00 [ leggi altri commenti di Lorena Turri » ]

Mi sa che su quel "ponte chiamato Follia" ci bazzico spesso anch’io alla ricerca di "un verbo migliore". Ma sono una pessima ricercatrice!

Molto bella. Da rammentare e meditare ogni volta che scriviamo.

Grazie.

 Loredana Savelli - 03/01/2012 08:31:00 [ leggi altri commenti di Loredana Savelli » ]

Molto bella: hai descritto il processo artistico-artigianale. E quella sorta di "fissazione" (o follia) che accompagna la creazione, la nutre, corpo e anima sempre rivolti alla ricerca di una perfezione che sfugge, come sfuggono le acque nel flusso che non riusciamo a fermare.

Un saluto

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